Come realizzare un impianto domotica 2018

Odiernamente si sente spesso parlare di smart home e di impianti domotica all’interno delle proprie abitazioni private e sedi di lavoro. Ma come fare per realizzare un impianto domotica nel 2018? Le possibilità risultano davvero ampie e diversificate tra loro, integrando all’interno dell’unità abitativa dispositivi e accessori fondamentali per un controllo e una gestione totale anche fuori casa del proprio spazio e dei propri elettrodomestici e dispositivi, il tutto unito anche ai sistemi di sicurezza.
La domotica integrata all’interno delle nuove smart home ha sancito l’arrivo di una nuova era tecnologica al fine di ottenere un risparmio sulle varie utenze, un maggiore comfort, la disponibilità di un accesso remoto in qualsiasi momento e luogo tramite dispositivi mobile, l’interazione fra i vari dispositivi presenti all’interno della stessa unità abitativa.
La nuova tecnologia domotica si trova tuttavia ancora alle prime armi, affacciatasi da poco all’interno del panorama casalingo e professionale. Le statistiche prevedono però un futuro incentrato interamente sulle abitazioni smart home, con la possibilità di poter adattare anche gli impianti di vecchia generazione.

Come realizzare un impianto domotica 2018: tutto quello che occorre sapere

Un impianto domotica 2018 prevede una serie di moduli ricevitori, dispositivi integrati, pulsanti, comandi vocali per il controllo della programmazione, dispositivi quali smartphone, tablet e computer utilizzabili grazie alle varie applicazioni, oltre ai moduli trasmettitori.
Ogni modulo relativo agli impianti domotica è in grado di comunicare servendosi di tre tipologie di supporto quali onde convogliate, radiofrequenza e BUS di campo. Ogni smart home prevede l’accensione di un dispositivo tramite un pulsante oppure un comando vocale specifico, mentre al momento dell’installazione di ogni impianto il dispositivo riconoscerà l’indirizzo esatto assegnato al dispositivo specifico, ad esempio una lampada o le tapparelle elettriche.
Servendosi di un BUS di campo per integrare un impianto domotica si potranno ottenere una serie di vantaggi come una semplificazione inerente ai cavi e all’installazione, grazie alle dimensioni contenute del cavetto BUS, particolarmente indicato all’interno delle abitazioni dotate di vecchi impianti, oltre alla riduzione dei campi elettromagnetici, riducendo i rischi di azionare il dispositivo con le mani umide.
Il BUS di campo diminuisce inoltre il livello delle interferenze esterne, con circuiti di potenza a 230 V selezionabili e programmabili, per un elevato costo di realizzazione e la necessità della figura di un tecnico qualificato per la messa a norma e l’installazione della tecnologia domotica. Il protocollo all’interno di una smart home dovrà inoltre corrispondere all’attivazione e alla disattivazione di tutti i dispositivi presenti all’interno dello spazio abitativo.
Tra i diversi protocolli si trovano inoltre quelli chiusi per i quali si renderà necessario rivolgersi alla stessa ditta per la sostituzione o la riparazione dei vari dispositivi, oppure protocolli aperti che consentiranno una maggiore fessibilità senza vincoli ad una specifica casa di produzione. Insieme agli impianti domotica vengono spesso utilizzati i controllori logici programmabili (PLC), perfettamente adattabili alle esigenze dell’ambiente abitativo.
Grazie ai controllori logici programmabili non sarà necessario avvalersi di acquisti specifici, mentre l’insorgenza di un guasto prevederà l’annullamento dell’utilizzo della domotica. Al fine di realizzare un impianto domotica idoneo alle esigenze abitative sarà necessario integrare tutte le funzioni medie essenziali inerenti alle varie utenze e ai sistemi di sicurezza, oltre agli allarmi, avvalendosi di schemi di installazione semplici, eseguendo gli aggiornamenti e la manutenzione prevista nel corso del medio e lungo termine.